Il 6 aprile 2011 sono stato eletto per la prima volta al Comitato Esecutivo Regionale per l’Emilia-Romagna dell’Associazione Italiana Biblioteche (socio dal 1992). Assieme a me nel CER c’erano Lidia Bonini, Elena Bandirali, Gioia Malavasi, Mirko Bonanni, Angela Pacillo e Maria Laura Troncossi. Le ultime due dopo qualche tempo hanno abbandonato ed anche Mirko è stato per motivi personali una figura quasi completamente assente. L’aver evitato la decadenza del CER ha costato ai superstiti un impegno maggiore ed anche un surplus di tensione. La situazione mi spingeva a preferire di non ricandidarmi allo scadere del mandato nel 2014, ma l’entusiasmo di uno dei nuovi candidati, Denise Picci, mi ha contagiato e mi ha spinto a ripropormi anche per la tornata successiva, quella che si andrà a concludere con le prossime elezioni in Aprile (che mi hanno visto a fianco, oltre alla già citata Denise, di Alfonso Noviello, Federica Rossi, Antonella Bernardi e col prezioso supporto di Elisa Zanetti e Simonetta Fariselli). Nelle elezioni del 2014 sono stato onorato da colleghe e colleghi della Regione che mi hanno dato il maggior numero di preferenze rispetto agli altri candidati. Nonostante ciò ho ritenuto opportuno non assumere il ruolo di Presidente da un lato per la mia perifericità che mal si sposava con la necessità di tirare le fila delle iniziative e istanze provenienti da tutta la Regione, dall’altro dal mio impegno in una biblioteca pubblica con un organico di due persone di ruolo, che non consente molta possibilità di “manovra” per le assenze legate alle incombenze AIB. In più gli ultimi tre anni, a livello personale sono stati “pesanti” avendo sofferto di ripetuti e dolorosi blocchi alla schiena che sono stati parzialmente risolti solo con quotidiani esercizi fisioterapici; avendo la moglie impegnata in corsi e master anche fuori dall’Italia; avendo mia madre subito un intervento per un tumore. A livello professionale la situazione non è stata da meno con l’ingresso in Indice (finalmente!) del Polo bibliotecario piacentino e tutta la formazione necessaria da una parte e con il passaggio da un fornitore vincitore di un appalto ma inadempiente (Licosa) ad un altro dopo l’effettuazione di una gara per un gruppo di acquisto di altre 6 biblioteche oltre a quella di Fiorenzuola.
In questi sei anni, per quanto reso possibile dalle mie capacità e dalle mie disponibilità di tempo e d’attenzione, il mio obiettivo è sempre stato quello di porre attenzione alla situazione professionale ed alla formazione di colleghe e colleghi delle province di Piacenza e di Parma. Questo mi ha portato, nei primi tre anni a tensioni con alcuni dei componenti del CER che non erano d’accordo nell’organizzare eventi anche di un certo peso in “sedi periferiche” come Piacenza per la giornata su Quale qualità per le biblioteche? o Parma per la giornata su Esternalizzare in biblioteca entrambe realizzate nel 2012. Per il CER successivo questa esigenza di prestare attenzione al territorio è stata invece condivisa e questo ha portato ad organizzare eventi su tutto il territorio regionale, anche ripetendoli su più sedi. In compenso si evidenzia un conflitto con l’Amministrazione di Parma nato dopo un comunicato critico rivolto alla stessa per non aver coinvolto l’AIB nel processo di presentazione e discussione dei progetti sulle biblioteche cittadine e sul ruolo di bibliotecarie e bibliotecari al loro interno. Comunicato che del tutto impropriamente è stato recepito dall’Amministrazione come un attacco politico a cui la stessa ha reagito scompostamente minacciando esposti, scavalcando il Comitato regionale e chiedendo di rapportarsi esclusivamente con il Presidente dell’Associazione.
Con la conclusione dell’esperienza CER non si esaurisce assolutamente il mio impegno all’interno di AIB, ed anzi, l’esperienza in forte crescita dell’International Games Day negli ultimi tre anni ha visto la formazione di un affiatato team di professionisti che hanno dedicato sempre maggiore tempo e risorse personali e professionali alla promozione del gaming in biblioteca (anche organizzando percorsi formativi) ed all’organizzazione a livello nazionale dell’evento facendo efficacemente advocacy e recuperando sponsor che progressivamente si stanno rivelando veri e propri partner per il suo proseguimento e rafforzamento. L’obiettivo è ora quello di formalizzare il team come gruppo di lavoro riconosciuto ufficialmente da AIB e di preparare moduli formativi sul gaming in biblioteca che possano essere esportabili ovunque sul territorio nazionale.
Per certi versi, pur comprendendo la poca voglia di mettere a disposizione le spesso già contingentate energie per un impegno non indifferente, tuttavia giustifico poco la mancanza di candidature per il CER (su 5 disponibili al momento ne sono arrivate solo 4). Si tratta infatti di un’occasione unica per uscire dal guscio in cui molti di noi sono rinchiusi dalle incombenze quotidiane e imparare dal dover affrontare problemi ma anche possibilità più ampie, di un’occasione per confrontarsi con realtà ed esigenze diverse. Mi permetto pertanto di sollecitare tutti gli iscritti a valutare “laicamente” e senza pregiudizi la possibilità di proporre la loro candidatura. Nonostante le possibile tensioni ed incomprensioni, nonostante lo sforzo e il tempo, si tratta di un’esperienza che vale pena di essere fatta.
Caro Francesco, grazie per aver condiviso queste considerazioni. Sono altrettanto dispiaciuta e stupita della mancanza di candidature, dato che in regione ci sono circa centocinquanta iscritti. Confesso che per mia parte, dopo aver dato una decina d'anni in associazioni cugine, non me la sono sentita: ma per i giovani (che ci sono!) è davvero un'opportunità importante per acquisire nuove competenze (di cui tanto si parla in questi tempi)...
RispondiEliminaCi mancherebbe... ognuno fa come può: se tre anni fa avessi saputo dei problemi di salute miei e di mia madre non mi sarei ricandidato. Ti avevo interpellato perché ti stimo come una delle colleghe più capaci che conosca direttamente, ma ovviamente ognuno deve fare i conti con le proprie pendenze. Spero comunque che qualcuno possa riuscire a sacrificare un po' del suo tempo per il bene suo e di tutti noi...
EliminaCondivido, Francesco... per tutti è faticoso aggiungere impegni al già pesante lavoro quotidiano, oltre alla routine familiare che spesso è pure impegnativa, però è comunque un'occasione di crescita, di confronto, di relazione che vale la pena fare.
RispondiEliminaSono d' accordo anche io. Farò un bilancio degli ultimi incarichi AIB piu avanti, ma vi assicuro che nonostante età e se permettete esoerienza professionale mature, dal lavoro PER e CON AIB ho ricavato nuovi stimoli e imparato parecchio. Molto interessanre. Enruca Manenti.
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